Quando all’inizio della storia dell’Aglione di Valdichiana abbiamo deciso che «l’orticola appena recuperata dall’oblio» doveva essere battezzata con un nome che fosse un tutt’uno con il territorio nel quale era nata, eravamo consapevoli delle difficoltà che avremmo incontrato per definire un’area geografica fortemente caratterizzata da numerose Terre di confine, che per secoli hanno segnato questo territorio, prima diviso tra Arezzo, Perugia, Orvieto e Siena (tralasciando le piccole comunità locali, fonti di dissidi perenni), poi tra il Papato e le Repubbliche di Siena e Firenze, e infine tra il Granducato di Toscana e lo Stato della Chiesa. Tra l’altro, è proprio per la divisione tra questi ultimi, terminata con l’Unità d’Italia, se ancora oggi la parte della Valdichiana che fu del Papa, viene identificata come “Chiana Romana”.
[da: C. Citterio - A. Guastaldi “Quattro passi in Valdichiana”, Edizioni Luì - 2019]
Per quanti, attratti dai contenuti del libro “Quattro passi in Valdichiana”, percorre il territorio e, dopo averlo assaporato nella più profonda intimità e aver nutrito lo spirito di emozioni, vuole dare spazio a quella parte materiale che è in noi e che chiede piaceri più superficiali, forse meno duraturi, tranne quelli dei ricordi, ma non per questo meno intensi.